Luca, laureato in Economia e Commercio, ho fatto pratica presso uno Studio di Piacenza e mi sono iscritto all’Ordine dei Commercialisti. Dopo qualche anno ho seguito un Master in diritto del lavoro a Milano e mi sono specializzato in questo indirizzo.
Ho imparato da mio padre, che mi ha accompagnato nei primi anni di attività, l’entusiasmo nella nostra professione sempre in divenire al servizio delle aziende.
Il governo italiano ha confermato l’entrata in vigore della “patente a punti” per le aziende edili dal 1° ottobre, nonostante i tentativi della maggioranza e del Partito Democratico di posticiparla al 2024, per dare più tempo alle piccole imprese di adeguarsi. I sindacati, tra cui CGIL, CISL e UIL, hanno respinto fermamente l’idea di un rinvio, definendola un errore grave. Maurizio Landini della CGIL ha annunciato proteste a partire da ottobre contro le politiche governative sulla sicurezza e sui salari. Sebbene riconoscano la complessità della procedura, i costruttori dell’ANCE chiedono solo una semplificazione, mentre i sindacati continuano a criticare il meccanismo della perdita dei punti in caso di violazioni, compresi gli incidenti mortali sul lavoro. Il dibattito prosegue con il governo che si prepara a incontrare i sindacati il 25 settembre.
La Pace Contributiva 2024-2025, introdotta dalla Legge di Bilancio 2024, permette ai lavoratori senza contributi al 31 dicembre 1995 di riscattare fino a 5 anni di periodi scoperti tra il 1996 e il 2023. Questa misura è accessibile agli iscritti all’AGO e alla Gestione Separata, con l’obiettivo di acquisire o migliorare il diritto alla pensione. Il riscatto può essere pagato in un’unica soluzione o in 120 rate mensili senza interessi. La domanda deve essere presentata entro il 31 dicembre 2025 tramite i canali INPS.
Il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione è disciplinato ai sensi dell’articolo 20, commi 1-5, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 convertito con modificazioni in legge 28 marzo 2019, n. 26.
Il panorama lavorativo italiano sta vivendo una fase di significativa mobilità. Nel 2023, ben 2,26 milioni di rapporti di lavoro sono cessati su richiesta del lavoratore, rappresentando il 18,5% dei rapporti cessati. Questo dato evidenzia una tendenza crescente dei lavoratori a cercare nuove opportunità, ponendo le aziende di fronte alla sfida di trattenere i talenti migliori.
Il credito d’imposta Transizione 5.0, introdotto dal Decreto Legge n. 19 del 2024, sostiene le imprese negli investimenti per la transizione digitale ed energetica effettuati tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025. Beneficiarie sono tutte le imprese residenti in Italia, escluse quelle in procedure concorsuali. Gli investimenti agevolabili includono beni strumentali nuovi, progetti di innovazione con riduzione dei consumi energetici, autoproduzione di energia rinnovabile e formazione del personale. Il credito d’imposta varia dal 5% al 45% in base alla riduzione dei consumi e all’entità dell’investimento. Le imprese devono inviare comunicazioni preliminari e periodiche al GSE e utilizzare il credito in compensazione tramite il modello F24. Investimenti legati a combustibili fossili e altre attività inquinanti sono esclusi.
Il Decreto Coesione (Dl 60/2024) introduce nuove agevolazioni per l’assunzione di giovani e donne, incentivando la crescita dell’occupazione stabile, in particolare nel Mezzogiorno d’Italia. Questi incentivi sono disponibili per le assunzioni effettuate dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, esclusivamente per contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
L’adozione del welfare aziendale migliora produttività (+20%), valore aggiunto per dipendente (+60mila euro), riduce turnover (-16% costo annuo del personale) e offre benefici fiscali (risparmio annuo fino a 380mila euro). Incrementa l’attrattività sul mercato del lavoro e la salute psico-fisica dei lavoratori.
Siamo lieti di annunciare che il nostro studio ha partecipato con successo al bando per l’imprenditoria femminile, introdotto dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo bando, mirato sia allo sviluppo delle nuove imprese che al consolidamento di quelle esistenti, è stato realizzato in coerenza con la L.R. 6/2014 e successive modifiche, e sviluppato in sinergia con il PR FSE+
Le società benefit e gli indicatori ESG (Environmental, Social, Governance) sono fondamentali per le imprese. L’Italia ha introdotto la legge sulle società benefit nel 2016, ispirandosi al modello statunitense. Una società benefit combina finalità di lucro e finalità sociali/ambientali, specificate nello statuto aziendale, e deve redigere una relazione annuale sugli obiettivi e i risultati raggiunti. Gli impatti generati vengono valutati in quattro aree: governance, rapporti con i lavoratori, rapporti con gli stakeholder e impatti ambientali. Gli ESG rappresentano un indice di sostenibilità che estende il concetto tradizionale di sostenibilità economica, includendo anche aspetti ambientali e sociali. Adottare politiche ESG aiuta le imprese a migliorare la sostenibilità, ridurre i rischi e creare valore a lungo termine.
La contrattazione collettiva, nel diritto del lavoro in Italia, indica accordi e vincoli contrattuali stipulati tra le parti interessate, dal quale scaturiscono degli accordi autonomi (chiamati contratti collettivi nazionali di lavoro) con cui si stabiliscono i parametri e le regole fondamentali cui dovranno attenersi i contratti di lavoro individuali.