Dal convegno alla visione strategica
Il 25 settembre 2025, al Cdo ESG Connect di Cremona, imprenditori e istituzioni si sono confrontati su un tema cruciale: la sostenibilità come leva di sviluppo. Non si tratta più di un adempimento accessorio, ma di una vera e propria strategia che intreccia competitività, innovazione e impatto sociale. Le imprese presenti hanno mostrato come la sostenibilità stia diventando un fattore identitario, capace di guidare scelte operative e strategiche.
Certificazione e sostanza
L’Europa richiede alle aziende standard sempre più stringenti. Dalla Direttiva 2014/95/UE (NFRD) alla nuova CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive (Direttiva UE 2022/2464), le imprese sono chiamate a misurare e comunicare in modo dettagliato i propri impatti ambientali, sociali e di governance attraverso gli standard EFRAG-ESRS.
Ma accanto alla “questione di certificazione” (QC) resta la “questione di sostanza” (QS): non basta rispettare gli obblighi formali, serve integrare davvero le pratiche ESG nella governance e nei processi quotidiani, per renderle parte integrante della cultura aziendale.
ESG come leva competitiva
Le esperienze presentate al convegno hanno dimostrato che l’approccio ESG porta vantaggi tangibili:
-
- E (Environment): riduzione dei consumi energetici, introduzione di energie rinnovabili, strategie di decarbonizzazione in linea con il Regolamento EU ETS e la Direttiva 2023/1791.
- S (Social): attenzione alle persone attraverso welfare aziendale, formazione continua, inclusione e relazioni con le comunità locali. La cooperativa Nazareth, ad esempio, ha mostrato come restituire valore sociale sia possibile e sostenibile.
- G (Governance): trasparenza dei processi, adozione di modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/2001, relazioni di impatto per le Società Benefit, fino alle certificazioni B Corp che attestano un impegno autentico e verificato.
La comunicazione sostenibile
Un altro tema centrale è la comunicazione. Raccontare la sostenibilità non significa fare marketing, ma dare prova concreta del proprio impegno. La trasparenza è oggi un dovere: dati, risultati e obiettivi vanno condivisi con clienti, dipendenti, fornitori e comunità locali.
In questa direzione va anche la proposta di Direttiva UE “Green Claims” (2023), che mira a contrastare il greenwashing obbligando le imprese a supportare ogni dichiarazione ambientale con prove verificabili. Comunicare significa dunque costruire fiducia e instaurare un dialogo continuo con gli stakeholder.
Opportunità per le imprese italiane
Per le PMI italiane, la sostenibilità può diventare un trampolino di rilancio competitivo. Investire in efficienza energetica, innovazione digitale e modelli di governance trasparente significa migliorare la redditività e accedere più facilmente a bandi, finanziamenti e investitori attenti ai criteri ESG. Inoltre, sempre più grandi committenti richiedono fornitori allineati agli standard europei, rendendo l’adeguamento una condizione di mercato e non più una scelta opzionale.
Conclusioni: la sostenibilità conviene
La sostenibilità conviene perché riduce i costi, migliora l’efficienza, rafforza la reputazione e attrae talenti e investitori. Conviene perché trasforma l’impresa in protagonista di un cambiamento culturale ed economico che riguarda tutti. Conviene perché crea un legame nuovo tra impresa, persone e territorio.
Lo Studio Campagnoli accompagna le aziende in questo percorso: dall’adeguamento agli standard normativi ESG fino alla definizione di strategie di sostenibilità concrete e misurabili, capaci di generare valore economico, sociale e ambientale nel lungo periodo.
FAQ
Che cosa significa ESG per un’impresa?
ESG indica fattori ambientali, sociali e di governance integrati nella strategia aziendale per creare valore sostenibile.
Perché la sostenibilità conviene alle aziende?
Perché riduce i costi, aumenta la competitività, migliora l’efficienza e rafforza la fiducia di clienti e stakeholder.
Quali sono le principali normative europee di riferimento?
La Direttiva NFRD (2014/95/UE) e la nuova CSRD (2022/2464) con gli standard EFRAG-ESRS, che impongono reporting ESG dettagliato.
Come evitare il rischio di greenwashing?
Adottando pratiche concrete, misurabili e comunicando dati verificabili, come richiesto dalla proposta di Direttiva UE “Green Claims” (2023).
Che ruolo ha la comunicazione nella sostenibilità?
È parte integrante della strategia: raccontare in modo trasparente azioni e risultati rafforza reputazione e attrattività.