Con la Circolare INPS n. 139 del 28 ottobre 2025, l’Istituto ha fornito le istruzioni operative per la gestione del nuovo Bonus mamme 2025, introdotto dall’art. 6 del Decreto-legge 30 giugno 2025 n. 95, convertito nella Legge 8 agosto 2025 n. 118. La misura prevede un’integrazione al reddito pari a 40 euro mensili a favore delle lavoratrici madri con almeno due figli, a condizione che il reddito da lavoro 2025 non superi i 40.000 euro annui.
Finalità e contesto
Il bonus nasce come misura transitoria in attesa dell’estensione, dal 2026, dell’esonero contributivo totale IVS per le madri con tre o più figli, previsto dalla Legge di Bilancio 2024 (art. 1, comma 180, L. 213/2023). Il legislatore ha inteso sostenere la genitorialità e l’occupazione femminile, attenuando il carico economico a carico delle madri lavoratrici nel corso del 2025.
Requisiti di accesso
Per ottenere il beneficio, le lavoratrici devono possedere congiuntamente i seguenti requisiti (Circolare INPS n. 139/2025, par. 2):
- Essere madri con due figli (anche adottivi o in affidamento preadottivo) di cui il più piccolo abbia meno di 10 anni, oppure madri con tre o più figli di cui il più piccolo abbia meno di 18 anni.
Il requisito deve sussistere al 1° gennaio 2025 o perfezionarsi entro il 31 dicembre 2025. Se raggiunto in corso d’anno, il diritto decorre dal mese in cui si perfeziona. - Essere titolari di un rapporto di lavoro dipendente o autonomo, pubblico o privato, con esclusione del lavoro domestico. Sono inclusi i rapporti a tempo determinato, in somministrazione e intermittenti.
Per le lavoratrici autonome, il bonus spetta per i mesi di iscrizione alla Cassa o alla Gestione separata INPS. - Avere un reddito da lavoro complessivo pari o inferiore a 40.000 euro nel 2025.
Sono escluse le lavoratrici con tre o più figli titolari di contratto a tempo indeterminato, poiché già beneficiarie dell’esonero contributivo totale IVS previsto fino al 31 dicembre 2026.
Misura e modalità di erogazione
L’importo dell’integrazione è fisso: 40 euro per ciascun mese o frazione di mese di effettiva attività lavorativa. La somma è non imponibile ai fini fiscali e contributivi (art. 6, c. 2, D.L. 95/2025) e non rileva ai fini dell’ISEE.
Le mensilità spettanti per il periodo gennaio–novembre 2025 saranno corrisposte in un’unica soluzione nel mese di dicembre 2025, o, se la domanda sarà presentata in ritardo, entro febbraio 2026.
Presentazione della domanda
Il beneficio è riconosciuto su domanda da presentare all’INPS entro 40 giorni dalla pubblicazione della circolare, quindi entro il 9 dicembre 2025 (termine prorogato poiché il 7 cade di domenica).
Le lavoratrici che maturano i requisiti successivamente possono inoltrare la domanda entro il 31 gennaio 2026.
L’istanza può essere presentata tramite:
- portale INPS con SPID, CIE, CNS o eIDAS;
- Contact Center Multicanale (803.164 da rete fissa, 06 164.164 da mobile);
- patronati e intermediari abilitati.
La richiedente deve dichiarare, ai sensi del D.P.R. 445/2000, il possesso dei requisiti e indicare i dati anagrafici e il codice fiscale dei figli, nonché le coordinate bancarie (IBAN) o la scelta del bonifico domiciliato.
Controlli e sanzioni
L’INPS verificherà la veridicità delle autodichiarazioni. In caso di dichiarazioni mendaci, la lavoratrice decade dal beneficio e l’importo sarà recuperato, con segnalazione all’autorità giudiziaria (artt. 75 e 76 D.P.R. 445/2000).
Conclusioni
Il Bonus mamme 2025 rappresenta un sostegno economico simbolico ma importante, che si colloca nel percorso di potenziamento delle politiche familiari e di parità. Per beneficiare dell’erogazione entro dicembre, è essenziale presentare la domanda entro il 9 dicembre 2025, rispettando requisiti e modalità operative fissate dall’INPS.
Fonti normative:





