News- ecco i nuovi fringe benefits.
Il Decreto Lavoro, Dl 4 Maggio 2023 n.48, ha previsto l’innalzamento della soglia esentasse per i fringe benefit fino a 3000 euro per tutto il 2023, tuttavia, questa riproposizione non si applica a tutti: l’articolo contenuto all’interno del Decreto Lavoro infatti circoscrive l’ambito dei beneficiari esclusivamente ai lavoratori dipendenti che abbiano nel loro nucleo figli a carico.
Bisogna comunque considerare che la soglia di fringe benefit detassati a 258,30 euro rimane la stessa per i lavoratori dipendenti che non hanno figli, perché la misura introdotta con il Decreto Lavoro è rivolta prevalentemente ai genitori con figli a carico.
I fringe benefits sono uno strumento di welfare aziendale riconosciuto in busta paga dal datore di lavoro sotto forma di fringe benefit e rimborso bollette.
1. Gli interventi del decreto a sostegno dei cittadini.
Il decreto-legge 4 Maggio 2023, n. 48 – cd. Decreto Lavoro, ha introdotto una pluralità di interventi a sostegno dei cittadini per sopperire ai disagi causati dalla crisi internazionale.
2. La norma nel dettaglio.
Questa disciplina, applicabile per il solo periodo d’imposta 2023, prevede che i beni ceduti e i servizi prestati al lavoratore subordinato, nonché le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche delle utenze di luce, acqua e gas siano esclusi dal reddito di lavoro dipendente ai fini IRPEF e non soggetti a contributi.
Pertanto la norma si distingue, oltre naturalmente per il vincolo della tipologia di beni e servizi rispetto a quelli genericamente previsti, anche per le modalità di riconoscimento al lavoratore, in quanto consente anche il pagamento in denaro corrisposto dal datore di lavoro al dipendente come rimborso delle utenze domestiche di acqua, luce e gas.
In particolare, consente sia l’erogazione diretta delle somme al fornitore della somministrazione del servizio, sia il rimborso delle spese sostenute direttamente dagli stessi lavoratori, previa documentazione di averne sostenuto il costo.
Bisogna comunque ricordare che la soglia di fringe benefit detassati a 258,30 euro rimane la stessa per i lavoratori dipendenti che non hanno figli, perché la misura introdotta con il Decreto Lavoro è rivolta prevalentemente ai genitori con figli a carico.
3. La Documentazione necessaria.
Sulla documentazione necessaria, è utile ricordare quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate sulla norma per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, secondo cui l’esclusione si rende applicabile se il datore di lavoro acquisisca e conservi la documentazione attestante l’utilizzo delle somme da parte del dipendente conforme con la finalità per le quali sono state corrisposte; è irrilevante, invece, la circostanza che le somme erogate coprano o meno l’intero costo del pagamento.
Tali istruzioni appaiono per analogia applicabili anche alla fattispecie in esame dell’articolo 12 del D.L. n. 115/2022.
Domande e risposte, dalle bollette al pieno di benzina come funzionano i fringe benefit.
1. Qual è il termine ultimo per erogare i fringe benefit?
I fringe benefit devono entrare nella disponibilità del dipendente nell’esercizio fiscale 2023 comunque non oltre il 12 Gennaio 2024 (principio di cassa allargato). Per la gestione del rimborso delle bollette la questione è un po’ più complessa, sicuramente i consumi devono fare riferimento all’anno 2023, l’importante comunque è che il rimborso avvenga al massimo nella busta paga di dicembre 2023 pagata entro il 12 gennaio 2024.
2. Il datore di lavoro è obbligato ad erogare i fringe benefit?
NO il datore di lavoro non ha nessun obbligo di erogare questa premialità.
3. E’ necessario un accordo sindacale per ottenere i fringe benefit?
No, i fringe benefit sono erogabili senza necessità di accordo sindacale, possono esser riconosciuti anche solo ad alcuni dipendenti e tra di loro in modo diverso, senza la necessità di esplicitare formalmente i criteri di erogazione.
4. Se il datore di lavoro è disposto ad erogare i fringe benefit, cosa deve fare il lavoratore per ottenere i rimborsi delle spese energetiche?
Una delle modalità di erogazione di questi particolari fringe benefit è il rimborso diretto in busta da parte del datore di lavoro delle bollette delle utenze domestiche di acqua, luce e gas. Se il datore di lavoro decide di erogare a determinati dipendenti un fringe benefit come rimborso di queste utenze il lavoratore non dovrà fare altro che presentare le relative fatture di spesa relative alle utenze 2023.
5. Sono incluse anche le bollette condominiali?
Sì, purché si tratti di utenze di acqua, luce e gas come previsto dal Decreto e purché vi sia un atto formale di riparto dell’Amministratore di Condominio con la precisa imputazione della quota parte di spese con riferimento al dipendente interessato.
6. Il datore di lavoro deve erogare per forza tutto il fringe benefit?
No, i 3000 euro rappresentano il limite massimo per i lavoratori con figli a carico, 258,30 euro rimane la stessa per i lavoratori dipendenti che non hanno figli .
7. Il fringe benefit vale per tutti?
Oltre ai dipendenti anche i collaboratori coordinati e continuativi gli stagisti e i titolari di borsa di studio potranno fruire dei rimborsi delle utenze domestiche in esenzione fiscale nel limite di 3000 euro se con figli o 258,30 senza figli.
8. Se si eroga più di 3000 euro di benefit cosa succede?
La circolare 35/2022 specifica che i 3000 euro, per chi ha figli a carico, sono un limite assoluto da non superare, a pena di perdere tutto il beneficio, e non una franchigia esente da imposizione.
La disposizione derogatoria non riguarda infatti la regola generale secondo la quale, una volta superato tale limite, deve essere tassato l’intero importo dei benefit e non solo l’eccedente.
Pertanto, nel caso in cui, in sede di conguaglio, il valore dei beni o dei servizi prestati, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, risultino superiori al predetto limite, il datore di lavoro deve assoggettare a tassazione l’intero importo corrispettivo, vale a dire anche la quota di valore inferiore al medesimo limite.
Per i lavoratori senza figli il limite massimo è rappresentato da 258,30 euro.
9. Qual è il limite massimo di beneficio?
Il tetto di 3000 euro è distinto rispetto a quello di 200 euro posto a favore dei buoni carburante; la soglia di esenzione può infatti arrivare fino a 3200 euro ma ciò, come già evidenziato, è valido per i soli titolari di lavoro dipendente con figli a carico e non anche per i percettori di redditi assimilati a quello di lavoro dipendente.
10. Quali sono le utenze domestiche?
Per quanto riguarda invece il rimborso delle utenze domestiche, l’Agenzia delle Entrate precisa che possono riguardare:
- Immobili a uso abitativo posseduti dal lavoratore, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio.
- Utenze per uso domestico ripartite fra condomini (per esempio il riscaldamento).
- Utenze intestate al locatore ove nel contratto di locazione sia espressamente prevista una forma di addebito analitico a carico del lavoratore.
11. Qual è l’ambito di applicazione?
Sono inclusi i titolari di redditi di lavoro dipendente e di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per i quali il reddito è determinato secondo le disposizioni contenute nell’art. 51 del Tuir.
12. Il datore di lavoro deve conservare i giustificativi dei rimborsi?
Si, il datore deve acquisire e conservare per eventuali controlli i giustificativi.
Può essere acquisita anche solo l’apposita Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, con la quale il lavoratore richiedente attesti di essere in possesso della documentazione comprovante il pagamento delle utenze domestiche.
Inoltre il datore deve acquisisca anche una dichiarazione sostituiva di atto di notorietà che attesti la circostanza che le medesime fatture non siano già state oggetto di richiesta di rimborso, totale o parziale, anche presso altri.
13. A chi deve essere intestata la fattura da rimborsare/pagare?
E’ valida anche se la stessa è intestata a una persona diversa dal lavoratore dipendente, purché sia intesta al coniuge o ai familiari indicati nell’articolo 12 del Tuir o, a certe condizioni (ossia in caso di riaddebito analitico), al locatore.
14. Il bonus carburante di 200 euro è incluso o distinto dai 3000 euro?
L’Agenzia delle Entrate ribadisce che l’agevolazione relativa ai buoni carburante è da considerarsi “diversa e autonoma” da quella relativa a benefit e bollette, per tanto nel periodo d’imposta 2023 potranno essere erogati, in esenzione:
- fino a 200 euro in buoni benzina.
- fino a 3000 euro in rimborso di utenze o altri benefit, compresi eventuali ulteriori buoni benzina, per i lavoratori con figli a carico e 258,30 euro per i lavoratori senza figli.
Per tanto, l’ammontare esente nell’anno 2023 può essere pari a 3.200 euro, a condizione che almeno 200 euro siano erogati sotto forma di buoni benzina.
15. Perché il premio percepito sotto forma di benefit, al superamento della soglia, non dovrebbe più essere trattato come premio?
E’ opportuno rilevare come si tratti di un’ipotesi più che altro teorica:
- per l’anno 2023 la soglia di 3.000 euro introdotta dal Decreto Lavoro può interamente assorbire il premio di risultato detassabile, pari anch’esso al valore massimo di 3.000 euro per i lavoratori con figli e 258,30 euro per i lavoratori senza figli;
- ma anche qualora si tornasse “a regime” dal 2024, un accordo di secondo livello che preveda la sostituibilità del premio oltre le soglie di esenzione non presenterebbe alcuna convenienza economica nemmeno nell’ipotesi in cui si ritenesse applicabile l’imposta sostitutiva del 10%; in tal caso, infatti, evidentemente, si avrebbe il medesimo prelievo fiscale e contributivo riservato al premio monetario.
16. Quali sono i benefit?
Tra i benefit possibili annoveriamo, oltre al rimborso delle utenze e ai buoni carburante, anche buoni spesa, beni prodotti dall’azienda stessa o reperiti sul mercato (ad esempio, regali natalizi), personal computer o telefoni cellulari in uso promiscuo, etc..
Ma vi rientrano anche i particolari benefit di cui all’articolo 51, comma 4, Tuir:
- autovetture concesse in uso promiscuo;
- fabbricati concessi a uso abitativo;
- concessione di prestiti;
- servizi di trasporto ferroviario prestati gratuitamente.
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