Il Festival del Lavoro 2025 ha dedicato uno dei suoi momenti più intensi al tema della sostenibilità, affrontata con concretezza e profondità nel convegno “ESG e sostenibilità per l’impresa”. I relatori – Massimo Braghin, Simone Cagliano, Stefania Vettorello e Vincenzo Manfredi – hanno esplorato l’evoluzione normativa, le implicazioni operative per le imprese e, soprattutto, il ruolo strategico del consulente del lavoro in questo scenario in rapida trasformazione.

Un nuovo paradigma culturale e professionale
Aprendo i lavori, è stato sottolineato come la sostenibilità non sia più una “scelta” accessoria, ma una necessità sistemica, imposta dal contesto economico e sociale globale. L’Agenda 2030 dell’ONU, l’Accordo di Parigi, le direttive europee come la CSRD hanno tracciato un percorso chiaro, che chiama in causa anche le PMI e i professionisti che le assistono.
Come ha evidenziato Vincenzo Manfredi, “ESG” – acronimo di Environmental, Social e Governance – deve essere integrato con una quarta dimensione: la H di Human e Happiness. La sostenibilità, infatti, non può essere ridotta a un adempimento, ma va letta come leva per migliorare i rapporti all’interno delle aziende, a partire dal clima organizzativo, che resta uno dei principali fattori di benessere e produttività.
Chi svolge l’attività di Consulenza del lavoro, deve essere attivatore di consapevolezza, portando la cultura della sostenibilità all’interno degli studi e delle imprese clienti. Un compito che non può essere lasciato solo ai fornitori di servizi o ad altri consulenti meno preparati su tematiche giuslavoristiche, previdenziali e organizzative.
È stato inoltre ricordato un dato significativo: il 44% dei consumatori a livello globale è disposto a pagare di più per prodotti e servizi sostenibili (fonte: World Economic Forum). Questo dimostra che investire nella sostenibilità non è solo un dovere etico, ma anche una scelta strategica di posizionamento e competitività.
- La S di ESG – Social – è il campo d’azione naturale di chi ha a che fare con le risorse dell’azienda:
- inclusione,
- parità di genere,
- benessere organizzativo,
- formazione,
- disabilità,
- welfare,
- mobilità sostenibile:
Si stai trasformando il pensiero e l’approccio del professionista che non potrà più limitarsi alla compliance, ma dovrà diventare promotore di buone prassi, contribuendo allo sviluppo di una cultura aziendale responsabile e sostenibile. È tempo di cambiare paradigma, di superare il ruolo di “bustificio” e assumere una funzione più ampia e strategica, capace di incidere realmente sull’organizzazione delle imprese. Diventa quindi indispensabile per affrontare la sfida della sostenibilità, formarsi, aggiornarsi, usare un linguaggio nuovo, in grado di dialogare con imprenditori, banche, stakeholder e istituzioni. Le banche, ad esempio, già oggi condizionano l’erogazione del credito all’adozione di pratiche ESG.
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